lunedì 22 marzo 2010

D&D Manuale del Master


ci tengo a fare alcune premesse prima di recensire i manuali della nuova edizione di D&D.
non apprezzo la 4 edizione, semplicemente perchè sono un giocatore di ruolo vecchio stile, tiro poche volte i dadi in una seduta, giusto per fare i tiri di percezione, apprezzo il gioco di ruolo in sè, e non il powerplay (avere personaggi pompati e menare un sacco le mani), fosse per me sarebbe andato benissimo il manuale di 2° edizione, quello con i cavalieri che corrono nel crepaccio, la Thac0 e poco altro. Ma questi sono gusti personali, che magari i più "vecchi" o attempati condividono, anche perchè sono i ricordi della nostra infanzia, dei primi pomeriggi al mare quando era troppo presto per fare il bagno o il tempo faceva davvero troppo cagare per andare in spiaggia.
Beh, detto questo, e pensado che quindi non mi resta che parlare a chi non condivide con me le opinioni precedenti devo dire che la cosa che mi ha stupito di più di D&D 4 edizione è il fatto che un "nuovo Giocatore" finalmente trova tutto quello che gli serve sapere sul manuale del giocatore.
Se dopo aver giocato un anno a World of Warcraft on line, io e i miei amici decidiamo di avventurarci in gioco di ruolo, D&D è la scelta migliore che possiamo fare. I combattimenti sono molto dettagliati, i personaggi hanno un sacco di abilità e fanno tantissime cose teatrali (colpi che assomigliano alle fatality di Mortal Kombat, per capirci).
Arrivando infine al manuale del Dungeon Master: per al prima volta leggo un manuale del master e trovo molti consigli utili, ben spiegati e motivati per un master alle prime armi: se sono 20 anni che gioco di ruolo, probabilmente non mi serviranno i consigli, userò solo le tabelle (molto ben spiegate anche quelle), ma se un ragazzo arrivasse in negozio e mi dicesse: "ho sfigato, tocca a me fare il master, cosa mi serve?" gli venderei serenamente il manuale, dicendogli di leggerselo con calma, e sapendo che di sicuro tornerà in negozio contento

D&D Tiles

Vi presento Umberto, ci racconterà qualcosa su D&D Tiles:

Diciamo la verita`: ho sempre meno tempo per giocare di ruolo, nonostante la voglia sia sempre la stessa, ma ho qualche mezzo in piu` di quando ero uno studente squattrinato, quindi ho deciso che anche se gioco meno, voglio un gioco di qualita` maggiore.

I Dungeon Tiles assecondano perfettamente questa mia filosofia. Si tratta di mappe di cartoncino spesso e lucido, raffiguranti varie locazioni fantasy. Per chi come me ha giocato per anni facendo disegnini bruttissimi su fogli di carte a quadretti, questi oggettini rappresentano un salto di qualita` notevole, soprattutto se amate un gioco di tipo “tattico”.

Naturalmente, pur essendo “ufficialmente” per D&D, i Tiles vanno bene per ogni gioco di ruolo.

Ne sono usciti per ora quattro tipi, due dei quali sono fortunosamente finiti in mio possesso: Sinister Woods (boschi sinistri... un gran brutto posto dove avventurarsi) e Arcane Towers (torri arcane, dove dietro ogni angolo puo` celarsi un nemico).

Ora, come molti di voi sapranno, esiste una marea di questo tipo di prodotti sul mercato, soprattutto in vendita in formato elettronico. Io, da buon intenditore, ne posseggo molti, ma reputo i Dungeon Tiles i migliori per una serie di motivi:

1)Qualita` del materiale. I Dungeon Tiles sono belli spessi (tipo plancia del Risiko, per intenderci) e plastificati. Questo li rende piuttosto duraturi, anche contro allagamenti da Coca Cola e altre amenita` simili che noi giocatori sappiamo far accadere quando ci raduniamo attorno ad un tavolo a massacrare orchi.

2)Qualita` delle illustrazioni. Diciamocelo, D&D, in tutte le sue incarnazioni, puo` piacere o non piacere, ma dal punto di vista grafico i Maghi della Costa hanno pochi rivali. Anche in questo caso, le illustrazioni dei tiles sono di qualita` molto elevata.

3)Modularita` spinta. Solitamente i tiles che si trovano in vendita sulla rete sono quadrati, e componendoli come le tessere del domino si creano le varie mappe. I Dungeon Tiles sono invece di varie forme, sono disegnati su entrambe le facce, e, soprattutto, sono fatti per essere sovrapposti. Per esempio potete usare un tile piu` grande sotto per fare una radura e uno piu` piccolo sopra con un albero caduto per fare una copertura. In generale le confezioni da me acquistate hanno sei tiles grossi e almeno 20-30 tiles di dimensioni inferiori. Solitamente le due facce servono a creare ambienti diversi: ad esempio i tiles di Sinister Woods permettono di creare rovine e boschi.

Dimenticavo, i tiles NON sono collezionabili: potete star sicuri di trovare tutti i pezzi necessari nella scatola.

4)Mappe precostruite. Visto che non tutti i game master sono abili nel creare mappe la copertina dei tiles presenta anche un suggerimento per creare un minidungeon gia` fatto con i tiles presenti nella scatola. Una cosa molto utile che aiuta anche i piu` negati, come me, a creare stanze e locazioni interessanti.

Veniamo ora ai punti dolenti. In realta` solo uno: i tiles presenti in una scatola spesso non sono sufficienti a creare una locazione grandissima, anche le mappe precostruite richiedono due scatole. Concludendo, si tratta di un prodotto molto utile, con un alto rapporto prezzo/prestazione, che si sicuramente rendera` piu` belle e tatticamente interessanti le vostre partite.

Costo: 10 Euro circa

Voto: 8/10

sabato 13 marzo 2010

Kingsburg


Spendendo 2 paroline sull'universo dei giochi gestionali mi sento di dire che, probabilmente, sono il genere più difficile da digerire per un "nuovo giocatore": un sacco di elementi da tenere in considerazione, materie prime da recuperare per poter giocare qualcosa, magari 2 turni dopo, ma poi non basta mai, è sempre una coperta che tiri da una parte e ti lascia scoperto dall'altra.
Se dovessi dire una cosa di Kingsburg, direi sicurametne che è l'abc del gioco gestionale, una struttura semplice, varia, colorata, decisamente immediata, con una interazione accettabile con gli altri giocatori (mancanza dei giochi gestionale in generale)
Ma cosa succede in questo giochetto vi starete chiedendo... eccoci! il gioco si svolge in 5 anni (turni) divisi in stagioni (3 produttive e una di combattimento). i giocatori sono dei governatori di piccoli villaggi vicino alla città del Re, alla fine del quinquennio (come sono forbito) il giocatore con più punti vince.
durante ogni stagione produttiva i giocatori tirano 3 dadi, usando i numeri ottenuti si possono influenzare i consiglieri del re in modo da ricevere degli aiuti (solitamente risorse) in cambio. i consiglieri del re (lui compreso) sono 18, ad ognuno è associato un numero, giocando combinazioni di dadi il cui risultato è quello indicato nella casella si ottengono i favori. Con le materie prime ottenute si possono costruire edifici in modo da ottenere punti e vantaggi di gioco.
durante l'inverno si combatte contro gli invasori che cercano di saccheggiare le felici cittadine costruite dai giocatori, ad ogni nemico è associato un valore di forza, che deve essere superato dalla forza militare dei villaggi (si aumenta la propria forza militare influenzando il cavaliere o la guardia, costruendo edifici militari e con l'aiuto che il re da a tutti i giocatori).
in breve il gioco è questo, davvero più facile da giocare che spiegare (e probabilmente la miaa dislessia non ci aiuta:0).
Gli Inventori sono due ragazzi di torino, per altro uno di questi è quello che mi ha fatto appasssionare ai board game (luca) e l'altro ha delle implicazioni con la mia infanzia di giocatore di Magic (Andrea, lavorava in wizards quando io cercavo di diventare arbitro di Magic).
2- 5 giocatori
costo: 45€

@Andrea e Luca: spero non vi sia venuta l'orticaria:0)

lunedì 8 marzo 2010

Campagna D&D

Carissimi,
la novità della settimana è che gli elfi inizieranno una campagna di D&D 4 edizione da questo giovedì, sul blog troverete presto le schede dei personaggi e anche, in seguito, le loro fantastiche gesta...
a Presto...

P.S. sarò master e giocatore... oggi in pullman ho avuto l'intuizione, farò il dragonide Ranger... una specie di Predator...

lunedì 1 marzo 2010

Principi di Firenze


"Vengo sto fine settimana da te con Matteo, ma tu e Riky dovete preparare delle prelibatezze degne di gioieculinarie.com."
così era iniziato il programma per il fine settimana, così succoso da mandare a monte la possibilità di andare a giocare il ptq a Mantova (si è concluso con uno dei più grandi concerti di Elio mai visti)... in effetti ne è valsa la pena, ma da parte mia avrei dovuto portare la colatura di Alici di Eataly e principi di firenze.
Così, rispettando il patto, mi sono prensentato a casa di Giò armato di gioco di società, e, dopo una mangiata e una bevuta davvero di livello ci siamo messi a governare il nostro quartiere di Firenze come dei veri signorotti.
il gioco in breve è relativamente semplice: un gioco diviso in 7 turni di due parti ciascuno. L'obiettivo è collezionare più punti prestigio possibili.
Nella prima parte ci sono le aste: ogni giocatore a turno chiama uno di 7 oggetti disponibili sul tavolo e lo mette all'asta da una base di 200 fiorini, chi vince lesce da gioco per il resto della fase, che termina quando tutti hanno comprato un oggetto (gli oggetti sono: 3 paesaggi diversi, il costruttore, il giullare,i prestigi (una sorta di obiettivi che danno punti a fine partita) e una carta che permette di raccogliere altre carte già giocate.
Visto che voi siete dei signorotti dovete cercare di avere più prestigio degli altri, ma come fare, miei giovani mecenati? dovete permettere ai vostri artisti di creare le opere più belle che firenze abbia mai visto!
seconda fase: ogni giocatore ha 2 azioni, con le quali può arruolare altri collaboratori, costruire edifici dove far lavorare i propri artisti, comprare bonus o donare al suo quartiere delle libertà (viaggio, opinione e religione). Mano a mano che il turno va avanti il popolo vuole vedere lavori sempre più belli, quindi sarà più difficile crearli, aumentando il punteggio minimo per giocarli. in base alla composizione del vostro quartiere, alle libertà, al numero di giullari e di altri artisti al vostro servizio i lavori varranno un certo numero di punti: questi punti potete trasformarli in fiorini oppure in prestigio per la vostra casata.
Riuscirete a essere la Famiglia più in vista di Firenze?
mi lascio andare ad alcuni commenti: il giullare è assolutamente il pezzo più forte del gioco, ma il fatto che venga messo all'asta lo trasformerà anche nel più costoso, alla fine della partita non pensate che sia un gioco sbilanciato perchè ha visto il giocatore con più giullari, ma rendetevi conto che forse glieli avete fatti pagare un pò poco...
Il gioco è completamente in italiano, davvero molto bello, ha il vantaggio, a parer mio di non essere assolutamente banale o piatto o casuale pur esserndo un gioco d'aste (sto pensando a Fist of dragonstones). ve lo consiglio, meglio se giocato con gioatori agguerriti!